Con la FIOM alla seconda puntata di Menarosto!

CONTINUA LA WEB SERIE DI CUCINA VENEZIANA IN SALSA REGGAE

L’anti-cuoco Sir Oliver Skardy scende in piazza col sindacato di Maurizio Landini e un piatto di … “carbonara de pesse straco” (letteralmente: pesce stanco). Stanco di cosa? Dei soliti soprusi, delle ingiustizie, dei piccoli e grandi abusi quotidiani, delle prevaricazioni dei potenti e delle vessazioni sul lavoro.

E allora, pane al pane e vino al vino, Menarosto invita alla sua tavola soltanto gli amici sinceri, quelli senza peli sulla lingua, gente che la pensa come lui. Insomma, gli autentici “menarosti” come i lavoratori della FIOM. Può bastare un piatto di pastasciutta? Forse no, ma se è fatta col cuore…

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Menarosto in veneziano vuol dire disobbediente, impertinente, un birichino: non poteva che essere proprio Sir Oliver Skardy a cambiare ritmo in cucina. Con buona pace dei vari Master Chef e Hell’s Kitchen, si può cucinare anche senza scomodare le acciughe del Mar Cantabrico, il Mangustan asiatico o lo storione Beluga. Ci si può nutrire egregiamente con ingredienti semplici, magari comprati a Rialto nel più bel mercato del mondo. Perché il cibo è gioia e qui finalmente si fa da mangiare ridendo, scherzando e cantando!

Quel menarosto di Skardy si mette ai fornelli per ospiti sempre diversi, autentiche guest star che si scoprono soltanto a fine puntata, dando così un senso alla narrazione e alla scelta degli ingredienti per la ricetta. Gli interni sono girati in un ambiente molto particolare, una location tra fornelli e strumenti musicali, a metà tra cucina e sala prove. È qui che Skardy da il meglio di sé, prendendosi pause di riflessione tra fantasticherie e fatti reali della vita, raccontando il “come si fa” nel modo più lontano possibile dai tutorial ci cucina così come siamo abituati a vedere in televisione.

Ma, come la mettiamo con la lingua? Lo “scardese” non è certo comprensibile a tutti! Quel misto tra veneziano con accento di Marghera e creazione continua di neologismi italiani potrebbe risultare poco chiaro, ma niente paura: ecco il più sgangherato, illogico e sbilenco dei traduttori simultanei. Si chiama Gianfranco Gallo, di professione mimo che, per la prima volta e soltanto per Skardy, abbandona il mutismo e conquista la parola!

Da un’idea di Pierangelo Federici e Luciano “Fricchetti” Trevisan, la produzione è di Zeta Group, con la supervisione food di Veneziani a Tavola e il coordinamento artistico di Ossigeno.

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